Quando l'artigianato è arte
Qualunque sia la linea di confine tra produzione artigianale ed artistica resta sempre lo stupore nell'osservare non il prodotto finito, ma la successione delle fasi della lavorazione.
Il confine, diversamente dal significato che comunemente gli si attribuisce, non è un limite che separa, bensì il punto comune e di contatto di due aree.
Nel nostro caso di due attività creative.
Per questo, individuare la linea di demarcazione tra il lavoro dell'artigiano e la produzione artistica non è semplice.
Osservo spesso le grosse e dure mani di Cesare intente a battere, come dice lui, una spessa lastra di rame rovente.
La lastra, all'inizio è appena curvata, progressivamente, colpo dopo colpo, comincia ad assumere forma.
Una forma difficile da interpretare per un occhio poco esperto, ma ben definita nella mente dell'artigiano.
I colpi si susseguono a ritmo costante.
Il suono, perché di suono si tratta, dapprima sordo, sale di tono e prima che io me ne renda conto, già lui si è accorto di dover rimettere il pezzo sul fuoco per poi ricominciare.
Circa un'ora dopo, finalmente, mi appare evidente ciò che ha creato. E' un paiolo! Io continuo a chiedermi se questa è o non è arte.
Perché me lo chiedo? Perché quelle stesse grosse, rozze e dure mani sono in grado di cesellare con grande maestria pezzi di straordinaria bellezza. Un po' naif? Possibile.
Ma, a vedere queste realizzazioni, si capisce perché Cesare Mazzetti è noto in tutto il mondo col soprannome "Mani d'oro".
Luciano Cevoli