Proprio accanto al mio laboratorio, in un locale che prima usavo come deposito, ho allestito una mostra dei pezzi che mi sono più cari.
Molti li hanno creati mio nonno e mio padre. Altri sono frutto della sapiente opera dei loro e dei miei maestri.
Altri ancora sono riuscito a recuperarli da vecchi artigiani di grande bravura.
Queste poche sale vogliono essere un omaggio alla loro antica arte che mi hanno tramandato.
L’ho realizzato con tutto l’amore che solo chi non ha altri fini può esprimere.
Ho esposto anche alcune delle mie opere. In alcuni casi solo delle foto, poiché sono state consegnate ai clienti.
E' il caso, ad esempio, della tavola realizzata per Sua Santità Benedetto XVI, che ha avuto la benevolenza di compiacersene e di soffermarsi per alcuni minuti a discorrere con me sul mio lavoro.
Un momento indimenticabile!
Io, semplice artigiano di provincia che discorre a tu per tu nientemeno che con il Papa.
Pochi minuti, com'è ovvio, ma a me sono sembrati un'eternità.
Alcuni che hanno avuto la benevolenza di visitare l'esposizione hanno commentato che in quei “pezzi” hanno visto buona parte di una storia poco nota dell’Italia.
Un racconto che parte dalle case, dalla vita di tutti i giorni.
Certo, nella nostra epoca non si può che rimanere affascinati al solo pensiero che, solo pochi decenni orsono, l’acqua calda in casa era garantita dalle “mezzine” tenute accanto al fuoco, che il vino lo si lasciava decantare e mantenuto fresco e puro nelle apposite caraffe in rame…
Un tuffo nel passato? Perché no?
Ma, riflettendoci bene, molti degli oggetti esposti, nella loro funzione, sono presenti ancora oggi nella vita di tutti i giorni.
Sono stati rielaborati, prodotti con materiali diversi, certamente meno costosi, ma non sempre garantiscono le stesse prestazioni.
Un mio carissimo amico napoletano, ad esempio, è tanto fiero di possedere un’autentica, antica “stufa per la pizza” in rame.
Un prodotto che solo a Napoli si poteva progettare e realizzare.
Me l’ha descritta più volte, finché un giorno mi ha chiesto di riassestarla, lasciandovi però i segni degli anni.
Poi mi ha sfidato a valutarne le prestazioni.
Per farlo ha preso possesso della mia cucina e, impiegando il tempo necessario, ha preparato le cosiddette "pizzelle di casa”.
Piccole pizze
fritte che solo a Napoli fanno in quel modo.
Le poche sopravvissute alla nostra ghiottoneria, le abbiamo lasciate nella “stufa”.
Dopo oltre un’ora le “pizzelle” erano ancora calde, fragranti e gustose come appena fatte.
Cosa sarebbero diventate se le avessimo conservate nelle confezioni di cartone che si adoperano oggi?
E’ uno dei tanti pregi del rame.
Il rame, pur avendo una storia plurimillenaria, rimane sempre il miglior metallo da usare in cucina e non solo.